La prevenzione delle allergie è evidentemente un tema molto dibattuto e, in un campo in cui non ci sono certezze o garanzie, le commissioni di esperti redigono delle raccomandazioni, vale a dire dei consigli che possono aiutare, ma che non garantiscono niente.
Le raccomandazioni sono concepite soprattutto per creature o nascituri a rischio di allergie
1) Allattamento: raccomandato per 4 mesi! Certo l'OMS parla di 6 mesi e ogni madre è invitata ad andare avanti, ma la raccomandazione è documentata per una durata di 4 mesi. (Consiglio di vedere anche la domanda: perché ha senso allattare?)
2) Alimentazione materna durante la gravidanza e l’allattamento: evitare particolari cibi non ha senso e il consumo di pesce viene sostenuto.
3) Latte adattato idrolizzato: quello parzialmente idrolizzato (le formule HA) non ha mantenuto quanto promesso; se la madre, dunque, non può o sceglie di non allattare fa buona cosa a scegliere un latte adattato del tipo idrolizzato.
4) Svezzamento: non ci sono vantaggi a posticipare lo svezzamento dopo il 4° mese.
5) Peso: lattanti sovrappeso hanno un aumentato rischio per allergie.
6) Animali in casa: per i cani non ci sono raccomandazioni particolari; non è il momento adatto per procurarsi un gatto, ma quelli che ci sono non devono essere sacrificati.
7) Polvere domestica (acari): non è raccomandata una prevenzione primaria (di anticipo), ma solo secondaria (qualora un’allergia dovesse manifestarsi).
8) Muffe e umiditä: gentilmente da evitare
9) Esposizione al tabacco: consigliato caldamente di evitarlo.
10) Tossine aerogene domestiche: è saggio non rinnovare la casa proprio durante una gravidanza o l’allattamento.
11) Tossine aerogene esterne: ha senso non tenere i cuccioli o le madri vicini ai tubi di scappamento ...
12) Vaccinazione: ogni dubbio è stato fugato, le vaccinazioni non causano allergie (tutto il resto è religione)
13) Taglio cesareo: se si tratta di una scelta è utile sapere che questa modalità di parto porta con sé un lieve rischio allergenizzante.
Poi ci sono i temi per i quali mancano al momento delle raccomandazioni specifiche: probiotici (forse riducono la comparsa della dermatite atopica), prebiotici (idem), Vitamina D3, teoria della fattoria (esposizione “all’aria della fattoria” durante il primo anno di vita e nella fase prenatale è probabilmente preventivo), frequenta di un asilo nido (probabilmente preventivo), avere fratelli maggiori (probabilmente preventivo), medicamenti.