Nella quotidianità professionale di un pediatra, quando si parla di otite, di solito si parla o di otite esterna acuta (OEA) oppure di otite media acuta (OMA).

La prima si manifesta lungo il condotto uditivo esterno, la seconda nell’orecchio medio. Luoghi diversi con origini e terapia diverse.

OEA - Otite esterna acuta

La causa spesso arriva “da fuori” e si infiamma o infetta la pelle che ricopre il condotto ed eventualmente anche la cartilagine alla quale aderisce.

La causa esterna è spesso legata all’attività svolta (piscina ecc...) e per questo si istaura un’infezione da contatto, che interessa la pelle e la cartilagine. Per questo motivo, è sovente necessaria una terapia antibiotica (spesso basta locale, vale a dire direttamente nel condotto; se non si riesce a vedere bene la membrana timpanica è meglio non mettere gocce nel condotto uditivo esterno e quindi ci vuole un antibiotico per via orale) per il semplice motivo che la cartilagine è un tessuto con un metabolismo pigro dove infezioni possono fiorire in modo indisturbato e recare danno nei paraggi (cervello). Parallelamente all’infezione bisogna evidentemente anche gestire il dolore, che non trae vantaggio diretto dalla terapia antibiotica.

 

OMA - Otite media acuta

La causa spesso è “interna”, vale a dire legata al funzionamento della tromba d’Eustachio (che rappresenta la via di collegamento tra naso e orecchio), che permette a muco o infiammazione di annidarsi nell’orecchio medio e provocare un’OMA, che spesso comprende anche la stessa membrana timpanica (finestra sul condotto uditivo esterno). Per la diagnosi ci vuole qualcuno che sia in grado di valutare un timpano e porre una diagnosi esatta. Per la terapia, a questo punto valgono pochi sani principi. Se il timpano non è perforato ha senso garantire una finestra di tempo di 48 ore con una terapia antinfiammatoria efficace (vale a dire diclofenac e nulla di meno) fissa (vale a dire con o senza febbre o sintomi). Se dopo questo tempo i sintomi non sono chiaramente migliorati (vale per una minoranza del 5% dei bambini) si rinforza la terapia con una somministrazione per via orale di un antibiotico per 7 giorni.

Se il timpano risulta perforato si procede con una terapia antibiotica in ogni caso. Lo stesso vale per i cuccioli che non hanno ancora raggiunto la soglia dell’anno di età.