Che fine hanno fatto i fermenti lattici?
C’era un tempo in cui si parlava di flora intestinale e di fermenti lattici, e questa è storia del passato.
Oggi, l’insieme dei microorganismi simbiontici che convivono con l’organismo umano senza danneggiarlo si chiama microbiota.
Il microbioma, per contro, descrive l’insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali del microbiota umano.
Il microbiota intestinale umano svolge, in effetti, alcune funzioni importanti, tra cui, solo per citarne alcune, la disgregazione di sostanze che il nostro sistema non è in grado di smantellare (cartilagine, cellulosa, ...) o di produrre (per es. la vitamina K).
Nel corso degli ultimi anni sono state evidenziate delle correlazioni tra alterazioni della composizione del microbiota intestinale e patologie intestinali. Da qui l’intrigante idea di influenzare queste patologie modulando proprio la composizione dei nostri inquilini con l’utilizzo di biomodulatori quali probiotici, prebiotici e simbiotici.
I probiotici in buona sostanza sono dei microorganismi, i prebiotici componenti non digeribili di alcuni alimenti e i simbiontici combinazioni di questi due. E tutti hanno la caratteristica di non essere toccati dal clima intestinale e di dare una mano all’ospite.
Alcuni probiotici (in definitiva gli ex fermenti lattici) sono degni di nota e possono, in effetti essere utilizzati a scopo terapeutico.
Saccamyces boulardii (Perenterol): si tratta di un lievito, isolato per la prima volta quasi 100 anni fa dal signor Boulard dalla ciliegia della Cina e dal frutto del mangostano, che può ridurre la durata della diarrea infettiva e prevenire la diarrea associata ad antibioticoterapia.
Lactobacillus rhamnosus: è un lactobacillo (produttore di acido lattico) capace di fermentare il ramnosio, isolato inizialmente nell’intestino di individui sani, che trova le stesse indicazioni del Saccaromyces boulardii, ma che può anche trovare utilizzo nella prevenzione della diarrea nosocomiale (acquisita in ospedale) e di infezioni in asili nido.
Lactobacillus reuteri (BiGaia): è un lactobacillo descritto negli anni 60 da Gerhard Reuter, che ne ha descritte alcune caratteristiche specifiche, e che trova buon uso nella prevenzione di infezioni in asili nido e nelle coliche del lattante (anche se solo in quelli allattati al seno). Va detto che il lactobacillu reuteri si trova lungo tutto il tratto gastrointestinale umano e anche nel canale vaginale e con ogni probabilità la colonizzazione del tratto gastrointestinale dei neonati inizia proprio con il salutare passaggio attraverso il canale vaginale, che serve, dunque, anche da “untore” per il benessere del futuro lattante, che altrimenti nascerebbe con un intestino inizialmente sterile, che rischierebbe di essere colonizzato da microorganismi inopportuni o magari controproducenti.