Musica e apprendimento. Attivare ed armonizzare corpo, mente ed emozioni con il suono e la musica.
Che cosa
Numerosi studi e ricerche dimostrano che l’attività musicale è in grado di attivare e sviluppare svariate aree del cervello, preposte ad altrettante funzioni cognitive, emozionali e motorie.
Appare quindi evidente come la musica non sia da considerare esclusivamente nella sua dimensione culturale e artistica ma anche come importante strumento attraverso cui analizzare, valutare e mobilitare l’individuo in tutta la sua persona. Di conseguenza, l’attività musicale o musicoterapica comporta modificazioni e miglioramenti delle competenze del bambino anche in attività e in risorse extramusicali, come nelle capacità attentive, mnemoniche, verbali, logiche e pure motorie. Non dimentichiamo che il cervello è un organo dotato di grande plasticità ed in grado di rispondere convenientemente ad una serie di stimoli: la multisensorialità dell’attività musicale è in grado quindi di stimolare le diverse strutture neurali coinvolte in numerosi altri processi di uso quotidiano o scolastico.
Come
Nelle attività che hanno per oggetto la manipolazione musicale il bambino è sempre considerato come protagonista e attore primario dell’intervento pedagogico; la stimolazione musicale avviene attraverso svariate tecniche operative, come il movimento espressivo, il dialogo sonoro e canoro, la memorizzazione e il riconoscimento di sequenze timbriche fino all’improvvisazione o l’ideazione di piccole melodie e/o canzoni, in modo da stimolare diversi canali percettivi, configurando nel contempo un percorso basato sull’integrazione delle dinamiche emozionali, espressive e creative.
Chi può beneficiarne
L’attività musicale e più specificamente musicoterapica sono utilizzate nel trattamento di malattie degenerative come Alzheimer e Parkinson, per la riabilitazione post ictus, per l’integrazione affettiva e comunicativa nell’autismo, come coadiuvante nelle terapie del dolore, come percorso di accompagnamento pre/post intervento chirurgico.
In particolare, per chi
Secondo alcuni studiosi, la pratica musicale, per via della sua profonda attivazione cognitiva, può essere utile per intervenire nei DSA (disturbi specifici dell’apprendimento, come dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia ecc.), in alcuni disturbi comportamentali, come l’ADHD (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività), nelle disprassie, nei disturbi specifici del linguaggio o nelle ipercinesie.
Dove
Presso il poliambulatorio Cresci e cresci bene del Dott. Andreas Wechsler, in via Al Fiume 7 a Viganello.
Quando
Gli incontri si svolgono, su appuntamento, preferibilmente il mercoledì pomeriggio, dalle 14 alle 19.